Un apprezzato concerto di Natale, ripetutamente sottolineato con scroscianti applausi, quello tenuto dalla Fanfara dei bersaglieri di Lonate Pozzolo – Nino Tramonti Mario Crosta, sabato sera 3 Dicembre, nella splendida cornice del Teatro Sociale di Busto Arsizio.
La “piccola Scala”, come popolarmente i Bustocchi chiamano il Teatro, era già gremita in ogni ordine di posti molto prima dell’inizio del concerto.
I 32 componenti de “La Lonate”, che quest’anno festeggia i 55 anni di fondazione, diretti dal maestro capo fanfara, bersagliere Tiziano Giaretta, hanno aperto l’esibizione musicale con i brani cari alla tradizione bersaglieresca: Flik e Flok, Inno di Garibaldi, Piume baciatemi (il cui testo fu composto dal colonnello Arturo Spigaroli, morto a Oslavia nella Prima Guerra Mondiale) e La ricciolina.
«Le parole e la musica di quest’ultima canzone, che risale al 1914», si legge in un commento ai testi delle musiche bersaglieresche dell’Associazione nazionale bersaglieri, «sono di Camillo Liberanome, ufficiale dei bersaglieri, tra i primi assegnati ai nuovi reparti ciclisti. Con questo canto, egli incitava i suoi bersaglieri dell’8° battaglione Ciclisti, spingendoli all’assalto delle truppe nemiche.
Camillo Liberanome morì in battaglia nel 1916 proprio alla testa dei suoi bersaglieri. Questa marcia divenne in poco tempo un vero e proprio inno per tutti i battaglioni ciclisti nel Primo conflitto mondiale».
Altri brani celebri eseguiti da “La Lonate” sono stati la Marcia bersaglieresca, I bersaglieri quando passano e la Carettiana, l’inno del 3° Reggimento bersaglieri, il reparto più decorato dell’Esercito.
Per tutti i Bersaglieri, di fatto, è la canzone di Papà Caretto. un omaggio straordinario e solenne racchiuso in un’opera lirica composta da Leandro Bertuzzo, per anni maestro e capo Fanfara del 3° Bersaglieri.
I fanti piumati di questo Reggimento, «partiti al fronte con il Corpo di spedizione italiano in Russia (CSIR) pare avessero ravvisato nel loro comandante, il colonnello Caretto, una figura straordinariamente paterna tanto da diventare, appunto, “Papà Caretto”.
Pluridecorato eroe di guerra, il Colonnello assunse il comando del 3° Bersaglieri nell’ottobre del 1940 e lo mantenne fino alla sua morte avvenuta in Russia il 5 Agosto del ’42 a causa delle ferite riportate ad una gamba in combattimento.
Per lui, Medaglia d’Oro al Valor Militare, i suoi Bersaglieri cantano, con toni lirici, i loro profondi sentimenti di attaccamento e fedeltà al Comandante, al Reggimento ed alla Patria».
Straordinariamente suggestivi poi gli arrangiamenti e adattamenti musicali per ottoni (tromba, cornetta, flicorno, trombone, tuba e corno francese) eseguiti dal maestro Giaretta, grazie ai quali la Fanfara ha potuto offrire al pubblico le colonne sonore dei film western all’italiana per la regia di Sergio Leone composte dal grande musicista Ennio Morricone e i celeberrimi spartiti di canzoni come Volare, Lili Marleen, La Virgen de la Macarena o le intramontabili arie del Nabucco di Verdi e la Romanza n.2 in Fa Maggiore Opera 50 di L.V. Beethoven.
Un concerto, insomma, molto coinvolgente, di una Fanfara che, ancora una volta, si è dimostrata importante ambasciatore della comunità di Lonate Pozzolo e un fiore all’occhiello di italiche eccellenze.
Nella seconda parte della serata sul palco ha preso posto il Coro Ana “Penna Nera” di Gallarate accolto con altrettanta simpatia dal pubblico presente.
Oltre ai sindaci di Busto Arsizio e Lonate Pozzolo erano presenti in sala rappresentanti dei vertici miliari e il generale Antonio Pennino, consigliere nazionale Anb per il Nord Italia.
Va dato atto a Sergio Boni, presidente della Sezione “Nino Tramonti – Lonato Pozzolo” dell’Associazione nazionale bersaglieri, di avere organizzato in modo impeccabile la manifestazione e, come ricordato dallo stesso Presidente del Teatro Sociale, «di avere attratto un numero imponente di spettatori in gran parte non bustocchi».